Operazione Scuole pulite
13 e 14 Aprile 2013
La XV edizione della giornata nazionale di volontariato dedicata alla qualità e alla vivibilità degli edifici scolastici, rivolta a tutte le scuole di ogni ordine e grado è stata dedicata al tema La scuola come laboratorio di bellezza.
I genitori della Morosini Manara, riuniti in Associazione Genitori, hanno deciso di intervenire personalmente per sistemare le aule nelle quali i ragazzi passano la maggior parte del tempo. L’intervento, sotto l’egida di Legambiente, all’interno della giornata “nontiscordardime” del 13 e 14 aprile 2013 ha visto coinvolti circa 400 genitori che hanno lavorato in allegria per un totale di circa 1800 ore! I genitori hanno partecipato in base alle loro possibilità , chi con contributo finanziario chi offrendo il proprio tempo libero per la progettazione, i rilievi architettonici per la stesura del computo metrico e la preventivazione dei lavori, chi con il lavoro manuale. L’intervento è stato effettuato su un totale di circa 1000 mq di superficie (pareti e soffitti) distribuiti su 11 aule didattiche, atrio, astanteria e 4 pilastri dell’ingresso. Per tutti i materiali, rigorosamente certificati atossici e di altissima qualità abbiamo speso in totale 1900 euro.
Tema della giornata: La scuola come laboratorio di bellezza.
La bellezza degli spazi scolastici attraverso azioni di riqualificazione di aule, corridoi e cortili; la bellezza dei gesti che ogni giorno studenti ed insegnanti promuovono nel costruire una comunità scolastica coesa e sensibile ai bisogni del proprio territorio; la bellezza degli oggetti che la scuola all’interno della sua attività di ricerca, e di produzione didattica genera ogni giorno valorizzando il talento e la creatività dei ragazzi
Con la gentile partecipazione del pittore Willy Mazzi che ha realizzato sinTopo http://willymazzi.blogspot.it/
L’IMPORTANZA DEL COLORE
L’impatto visivo di un edificio scolastico può influenzare una vasta gamma di sentimenti ed emozioni. Se l’ambiente è spento nel colore, disadorno, spigoloso e “grigio”, determina sentimenti di indifferenza, estraneità , disagio. Proprio partendo dal disagio provocato dalla scuola troppo bianca, si è cercato di analizzare l’importanza del colore. Il colore è un fenomeno che investe l’individuo nella sua totalità , in base al fatto che l’occhio è il punto sinergico tra esperienza, memoria e sollecitazioni esterne. Intervenendo con i colori giusti, vengono stimolate percezioni sensoriali che lasciano nella memoria dei segni. Lo stare bene a scuola è legato all’essere in sintonia con il luogo, e questo influenza lo stato d’animo dei bambini. Perciò, oltre ai requisiti di salubrità , confort, funzionalità , anche l’estetica e un ambiente cromaticamente armonico contribuiscono al “benessere”. I colori favoriscono ergonomia visiva, benessere e armonia. Per contro l’uso improprio del colore, come anche il non-colore, può generare ambienti negativi dal punto di vista neuropsicologico. L’immagine di una realtà molto colorata è una esperienza sensoriale molto incisiva, che interagisce con le altre esperienze sensoriali dovute al tatto, all’olfatto o al gusto, e va a stimolare le parti pi๠istintive delle menti in fase evolutiva, condizionandole positivamente. Uno dei primi ricercatori in materia fu Jonn Ott, che documentò come bambini iperattivi e con disturbi di apprendimento migliorassero il loro rendimento scolastico dopo che i loro spazi educativi furono dipinti con colori particolari. Test psicologici sui colori che hanno inoltre dimostrato come l’accettare o il rifiutare determinate tinte rispetto ad altre, rifletta il progressivo sviluppo del bambino verso l’età adulta. I dati riguardano studenti di età compresa tra i 5 e i 19 anni con una divisione in fasce d’età di natura pi๠specifica.
-bambini tra i 5 e gli 8 anni: rifiutano il nero, il marrone scuro e il bianco; preferiscono invece tinte vicine al rosso, arancione, giallo e violetto;
-bambini tra gli 11 e i 12 anni: non gradiscono i colori acromatici (nero, bianco, grigio) e preferiscono il verde oliva, il violetto e il lilla;
-bambini tra i 13 e i 14 anni: preferiscono le tinte tra il blu e il blu oltremare e l’arancione.
Un ambiente impersonale, un’aula spoglia di piaceri visivi o di manifestazioni di sollecitudine verso i bambini, incanala i sentimenti di questi ultimi verso l’irritabilità e l’irrequietezza; la scelta di colori e luci (oltre ad un’ adeguata personalizzazione dello spazio da parte degli alunni stessi) è sicuramente un positivo contributo psico-fisiologico alle condizioni dello studio
Spesso si evidenzia come il tema della colorazione degli edifici sia uno dei problemi trascurati soprattutto per motivi di ordine economico. Sarebbe auspicabile, invece, ricorrere ad un professionista in questo campo: a prescindere da ciò, è possibile fornire alcune indicazioni:
Asili e scuole elementari:
E’ suggerito l’uso di colori vivaci e caldi legati all’indole estroversa dei pi๠piccoli. Tale scelta riduce la tendenza dei bambini alla tensione, al nervosismo ed eventuale ansia.
Colori consigliati: salmone chiaro, giallo tenue e caldo, giallo-arancione pallido, il corallo e il color-pesca.
Scuole medie e istituti di istruzione secondaria:
L’utilizzo di tinte tenui e pi๠fredde ricrea un effetto di passività reattiva aumentando le capacità di concentrazione.
Colori consigliati: il beige, il verde chiaro, il verde pallido e il verdazzurro.
Aule:
Nelle aule in cui gli studenti sono rivolti tutti nella stessa direzione risulta di particolare utilità far si che la parete frontale sia di un colore diverso da quello delle pareti laterali e di fondo. Lo scopo è quello di dirigere l’attenzione dei ragazzi su ciò che hanno davanti e di far riposare gli occhi agli studenti quando questi alzano lo sguardo dal banco, offrendo loro un evidente contrasto cromatico tra lavagna, pareti, materiali didattici e l’insegnante stesso.
Colori consigliati per le pareti laterali e di fondo: beige, color arenaria, marrone chiaro; per la parete frontale: tonalità intermedie di verde o blu.
Fonte: società italiana di pediatria: la scuola che vogliamo. spunti, orientamenti, indicazioni operative per la costruzione/ristrutturazione di scuole a misura di bambino a cura di Maria Grazia Sapia (Responsabile Ambiente Società Italiana di Pediatria) Martino Maria Rizzo (Consulente)